Galliano Moreale

Poppy

Una bicicletta da donna, blu e gialla, in zona Udine Sud/Baldasseria attenderà invano il ritorno del suo cavaliere.
Ci ha lasciato il “Poppy”, al secolo Pier Giorgio Modotti, architetto, erede della storica tipografia Modotti in Pontebba, gran bevitore.
Ho così appreso, grazie ad uno stringato trafiletto, stringato ma in tono con la sua persona, della dipartita.
Baldasseria perde uno dei suoi più estroversi personaggi, Il Poppy l’Architetto, in primis, l’affabulatore, colui che sapeva ascoltare, col quale condividere pensieri vorticosi in un estasi intellettiva mai banale e/o volgare.
Ma non ho perso solo una persona che amichevolmente, quasi un fratello maggiore, mi ha accompagnato, incoraggiato, per un tratto della mia strada, prima che i propri destini divaricassero le percorrenze ma senza che mai sia venuto meno, nei rari e fugaci momenti nei quali ci si è brevemente reincontrati, il rispetto, una declinazione minore e lieve dell’affetto.
Non ho perso, dicevo, solo una persona: ho perso anche un personaggio.
Ho scritto due brevi racconti, più per gioco, che per altro. Il titolo del primo è “Alshari”, un capitolo, il VII si intitola “Pope” ma era Lui, il Poppy, che descrivevo così: “…apparve sulla soglia una specie di folletto. Poteva avere tra i 50 e i 60 anni, il ventre enorme poggiava su piccole gambette gottose, le braccia erano esili, le mani piccole e fornite di artritiche dita, affusolate e macchiate dal tabacco. La carnagione era chiara, il naso sottile e così le labbra, ed assieme assecondavano sporgenti e vivaci occhi celesti. Il volto tondeggiante era ben rasato. I capelli leggeri, radi, sul colletto della camicia azzurrina…”. Lui l’aveva letta, la descrizione, e se ne era compiaciuto, lodandomi, lievemente, da persona buona e dall’animo generoso qual era.
Mi perdonerà, bonariamente, questa elegia.
Ti sia lieve la terra.
Ciao Poppy, salute.